Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/93

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cuore ha colui che pon mano a tali vendette, imperocché mostra d’essere offeso di ciò che non offende altri fuorché la vile feccia del volgo e la superba ignoranza. Io anzi sono il primo a confessare ogni cosa, e a predicare molto piú di quel che il padre Branda ha stampato. Mi sieno testimoni i nostri comuni amici qui in Milano, molti de’ quali io medesimo ho pregati che volessero pubblicare fra le persone colte e per le case de’ nobili l’obbligo ch’io tengo verso uno de’rispettabili correligiosi del padre Branda per un piccolo beneficio, fattomi in tempo della mia fanciullezza. La fama di questo beneficio, sparsasi solamente in quest’occasione per Milano, non altronde è nata che dalla bocca di lui; imperocché non era dianzi noto ad anima nata, fuorché a lui ed a me, che non ne ho parlato giammai, siccome a lui sarebbe molto piu convenuto di fare per sostenere il carattere del verace benefattore, e per non congiurare col padre Branda in una colpa che giugne all’estremo della viltá. Io dubito bene che, se questo, ch’io con voi dico, venisse ad essere risaputo, mi si negherebbe da’ miei avversari; ma a me non importa, che non parlo alla loro lingua, ma alla loro coscienza. Queste, ch’io v’ho narrate finora, son cose tutte che fanno torto alla onestá ed alla urbanitá del padre Branda e de’ suoi fautori, anzi pregiudicano assaissimo anche alla loro causa, tanto che si meritano i rimproveri e i disprezzi delle assennate persone, alle cui mani pervengono le cose loro. Per aitro io sono grandemente tenuto al padre Branda, il quale, anche non volendo, mi ha troppo onorato, chiamandomi «da Bosisio», imperocché si è servito meco a un di presso del medesimo tratto, che Salustio usò contra il principe degli oratori, chiamandolo «da Arpino»; e questi al pari di me non s’è vergognato d’un tale rimprovero. Ben m’incresce per gli scolari del padre Branda, i quali avranno ora appreso dal loro maestro a motteggiarsi a vicenda sopra le patrie loro, sicché talvolta verranno alle pugna e accapiglierannosi ben bene. Anzi si crederanno d’ora in avanti che sia uno de’ precetti importanti della rettorica il cominciare a rispondere alle altrui ragioni con manifeste ingiurie e dal soggetto della quistione lontanissime.