Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/112

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1. Ercole al bivio. 2. Uccide i centauri. 3. Solleva Atlante dal peso ilei cielo. 4. Separava Abila e Calpe, e pianta le colonne <* . Sopraporte. 1. Piccoli geni, che allettano di coprirsi della pelle del Jione nemeo. 2. Amorini, uno de’ quali tenta invano di spezzare con gran fatica la clava d’Èrcole, ed altri, che ridono di questo inutile sforzo. 3. Geni che giocano coi pomi d’oro tolti da Ercole nel giardino dell’esperidi, affettando di tórseli l’un l’altro. 4. Grande arco e grande freccia d’Èrcole, intorno ai quali scherzano vari piccoli geni, affettando alcuni grandissima paura d’esserne punti. TERZA STANZA MEDAGLIA III I riposi di Giove. Gli antichi diedero anche a Giove dei momenti di riposo. E qual trattenimento gli uomini potevano mai figurarsi piú degno dei riposi della divinitá, che quello dell’amor coniugale e delle arti e delle scienze? Al riposar di Giove pacavasi l’universo, altro, per cosi dire, non sussistendovi che il moto equabile giá impresso dalla sovrana provvidenza. (1) Questi quattro soggetti sono cosi descritti in un altro foglietto: Soggetti per li quattro scudi per la stanza dell’Èrcole divinizzato. 1. Ercole al bivio, condotto alla parte destra da una donna alata con una corona di palma in ni3no, la quale rappresenta la virtú. 2. Ercole che solleva Atlante dal peso del cielo. 3. Ercole che uccide i centauri. 4. Ercole che, separati i due monti Abila e Calpe, vi pianta le famose colonne [Ed.].