Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/161

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inoltre che io non mi sarei trovato malcontento dell’essermi trattenuto in patria. Guardimi il cielo che io pretenda, col rammemorarle queste cose, di farle credere che io abbia lasciato di accettar la proposizione di Parma in grazia di esse, e cosi constituire in lei quasi un’obbligazione a mio favore. No, io non ebbi la generositá di rimanermi in patria unicamente per questi motivi, sebbene io dovessi confidare assaissimo sopra le graziose espressioni, ch’Ella in quel tempo si compiacque di farmi. Vostra Signoria illustrissima conosce troppo bene il mio carattere, e mi usa la giustizia di non credermi capace di sorprendere per queste vie basse ed indirette un patrocinio, che sempre è venuto all’incontro del mio tenue merito cosi spontaneamente e con tanta magnanimitá. Ciò dico soltanto per farle sovvenire la per me graziosa epoca, in cui cominciai a sentire le testimonianze della sua favorevole prevenzione a riguardo mio. Nell’inverno di quest’anno passato poi il signor consigliere Pecis si compiacque d’accrescer le giá da me concepute speranze, col propormi, con intelligenza, cred’io, anche di Sua Eccellenza, una cattedra d’eloquenza superiore, in caso che questa cattedra fosse di quelle che si destinavano per Milano. Vostra Signoria illustrissima può immaginarsi se io abbracciai con tutto l’ardore una proposizione che tanto mi onora, non altro desiderando io piú vivamente che d’impiegare i miei, quali si sieno, talenti in servigio del mio principe e della mia patria, e di ottenere un carattere pubblico, che mi dia qualche distinzione nel mio paese. Non ho tralasciato dipoi di coltivare questa felice disposizione nel signor consigliere Pecis, e per mezzo di lui, secondo che io credo, anche nell’animo di Sua Eccellenza e di qualche altro ministro della deputazione. Ma ora è sparsa voce che questa cattedra d’eloquenza superiore in Milano non si fondi altrimenti; e, quando ciò si verificasse, tutte le mie speranze se ne sarebbero andate al vento. Quando sia vero che il superiore discernimento della regia deputazione non abbia giudicato necessaria questa cattedra, sarò io pure del medesimo parere, gloriandomi io d’assoggettare il mio particolar sentimento alle ponderate decisioni d’un corpo