Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/250

Da Wikisource.

un caso che l’altro. Dalla loro natura e dal loro significato si trarrá la ragione per cui coll’uno e coll’altro caso si costruiscono; si distingueranno i casi retti propriamente dai verbi da quelli che sono retti da preposizioni espresse o sottointese; si accenneranno i casi retti dai nomi, dagli avverbi, ecc., e in qual modo; si parlerá degli indefiniti, de’loro futuri, de’ verbi che reggono gl’indefiniti o soggiuntivi, de’ gerundi e gerundivi, de’participi, de’supini, ecc. Molte cose ci sono nelle lingue italiana e latina, che richiedono osservazioni fine e delicate, le quali sarebbero incomprensibili a’ fanciulli ne’ primi principi, ’butto quello adunque, che troppa difficoltá recherebbe nelle prime due parti della grammatica, sará riserbato alla terza. Tale è l’uso preciso dell’arlicolo, secondo la maggiore o minore determinazione che a’nomi vuol darsi; il doppio uso, che hanno le preposizioni, o di esprimere le relazioni per se medesime, o di accennare soltanto il secondo termine di una relazione giá espressa da altre voci ; il significato preciso delle congiunzioni e l’uso che deve farsene secondo la natura delle proposizioni che unir si debbono; il preciso significato de’ modi ne’ verbi e le circostanze in cui adoperare piuttosto un modo che l’altro; gli errori che sono di senso piuttosto che di parole, come il lasciare un nome isolato senza verbo, un verbo senza soggetto che il regga, ecc. A tutto questo si aggiugneranno le considerazioni opportune circa le espressioni che nelle due lingue non si corrispondono; circa il diverso giro di frase, che nell’una e nell’altra convien prendere per manifestare le stesse idee ; circa i vantaggi e gli svantaggi che ha la lingua italiana in confronto della latina, e viceversa; circa i pregi generali di una lingua, ecc. Seguirá alla grammatica l’arte metrica, in cui si daranno le regole intorno alla versificazione italiana, alle rime e a’ metri de’ componimenti italiani ; e cosi le regole intorno alla prosodia ed alla versificazione latina ed ai metti de’ componimenti latini. Sebbene la commissione non abbia avuto ordine di pensare ai primissimi rudimenti del leggere e dello scrivere; nondimeno