Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/253

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ellenismi, le anomalie, i vari suoi dialetti, e insegnerá la sintassi greca tanto della prosa quanto del verso, per abilitare i giovani a tradurre piú rettamente, ad intendere piu perfettamente ed anche a comporre. Nella prima parte si fará precedere un discorso preliminare intorno alla pronunziazione, il quale, essendo diretto piú a’ maestri che agli scolari, non sará contro il metodo da noi prescritto, se, per insinuare una nuova e piú comoda forma di pronunziare una lingua che piú non vive, verrá ad essere in parte piú ragionato e diffuso. Le otto parti del discorso verranno trattate appresso con tutta la brevitá possibile, ma ciascheduna separatamente, e in modo che nulla vi si ommetta di ciò che sarebbe necessario ad apprendersi, se la lingua fosse in tutto regolata. Si lasceranno da parte le definizioni de’ termini grammaticali ed 1 significati delle loro etimologie, dovendosi queste supporre giá imparate da’ giovani nello studio delle altre lingue e giá insegnate bastantemente nella nostra grammatica generale. Ai termini però italiani della grammatica si aggiungeranno i greci corrispondenti, perocché molto è da valutarsi anche quel poco che senza fatica si mette a memoria nel genere della nomenclatura, che in ogni lingua viene ad essere la parte piú necessaria e piú noiosa e piú difficile. Ne’ nomi e ne’ verbi, trattandosi che tante sono le declinazioni e le coniugazioni presso de’ greci, tre numeri tanto ne’nomi quanto ne’verbi, tre voci ne’verbi, e molto piú tempi che non si trovano neH’altre lingue, si daranno tutte le regole per facilitarne la formazione, si fará vedere quanto ad ogni modo piú facile riesca nel greco la formazione de’ nomi e de’ verbi, per essere questa una lingua piú regolare d’ogni altra. Le declinazioni de’ nomi, con poche avvertenze che si prepongano, si formano quasi da sé, e le coniugazioni de’ verbi sono talmente ragionate, che la voce media, particolare di questa lingua, ha tutto il suo essere dall’altre due voci attive e passive; che i vari modi delle tre voci s’aiutano l’un l’altro ne’ tempi affini, i vari tempi di ciascun modo si derivano