Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/262

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all’anima che appetisce, ossia degli affetti ; delle diverse qualitá degli uni e degli altri; del ritrovamento dei primi e dell’eccitamento de’secondi ; della scelta e dell’applicazione d’amendue rispettivamente al soggetto fondamentale del discorso. Quindi si procederá piú oltre a trattare del soggetto e delle qualitá generali e della scelta di questo; poscia del piano, ossia della disposizione del soggetto e della materia pertinente al discorso, e del modo e della facoltá di fare la buona disposizione; finalmente dell’applicazione da farsi del soggetto, del piano, della sentenza, dell’elocuzione e della dizione alle circostanze di chi ascolta e di chi parla. 11 quarto libro tratterá di tutte le specie particolari di di scorso in prosa preparato o scritto, cominciando da quello che è piú vicino al discorso improvviso e naturale, cioè la lettera, e salendo di mano in mano fino alla storia e alla orazione pubblica di cose pubbliche. Nelle specie di discorso, di cui si tratterá in questo libro, si comprenderanno anche quelle che invalgono nel presente sistema di governo e di societá, come memoriali, allegazioni, consulte, dispacci, editti c simili. In questo libro similmente si applicheranno alle rispettive specie di componimenti i precetti generalmente esposti ne’ primi tre libri, e si faranno conoscere successivamente al proprio luogo i modelli migliori da imitarsi in ciascun genere dello scrivere in prosa. La materia di questa prima parte è vasta e difficile, massimamente per esser destinata aila istruzione de’ giovanetti non peranco iniziati nelle scienze; ma si studierá di porvi compenso colla precisione, colla brevitá e colla popolaritá dell’esposizione, olire l’assistenza degli esempi, tolti dagli ottimi autori e collocati o citati opportunamente; e perfine è necessario che anche i precettori suppliscano qualche cosa colla loro abilitá. Nella seconda parte degli Elementi delle umane lettere si daranno i principi e le regole della poesia. Quell’arte, che è la piú bella, la piú lusinghiera e che può esser anche la piú utile di tutte le altre sue sorelle, non merita d’esser trascurata nella prima istituzione della gioventú. Non pertanto conviene