Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/310

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biare i vizi per virtú, egli è per forza che mi si ecciti la bile. Volete voi ora che noi torniamo a’ nostri scherzi? — Nobile. Si, torniamoci pure, che il tuo discorso mi comincia oggimai a piacere, e quasi m’hai persuaso che questa nobiltá non sia po’ poi cosi gran cosa, come questi miei pari ia fanno. — Poeta. Rallegramene assai. Ben si vede che l’aria veritiera di questo nostro sepolcro comincia ora ad insinuarvisi ne’polmoni, cacciandone quella che voi ci avevate recata di colassú. — Nobile. Si, ma tu mi dèi concedere nondimeno che io merito onore da te in grazia delia celebritá de’miei avi». E qui segue, come nella redazione definitiva, la replica del poeta: «Or bene, io farovvi», ecc. Si noti però che nel mano scritto della prima redazione tutte le parole della piú lunga parlata del poeta, da «Per altro voi fate» a «che le hanno possedute», sono cancellate con una linea trasversale. P. 38:1. 6. «di cui» per «de’quali». — 1 . 8. «creda» per «credo». — 1. 9. «e de’ magnanimi» per «de’ magnanimi». — 1. n. «sociali virtú per «vere virtú». — 1 . 13-27. Nella prima redazione manca tutta la parlata del nobile («Che vuoi tu ch’io ti dica», ecc.), come pure quella, che segue, del poeta («Cotesto non vi negherò giá io», ecc.), fino a «come fa il gatto». L’ultimo periodo c’è, ma nella forma seguente: «Non vi sembra egli giusto che, se voi avete ereditato i loro meriti, cosi ancora dobbiate ereditare i loro demeriti, a quella guisa appunto che chi adisce un’ereditá assume con essa il carico de’debiti, che sono annessi a quella? e che perciò, se quelli furono onorati, siate onorato ancora voi, e se quelli fu rono infami, siate infamato voi pure?» P. 39: 1 . 9-10. «si sono meritati» per «sonosi acquistati».— 1 . jó. Nella prima redazione dopo «inchini» si legge «davanmi tanti titoli» ; «si» per «cosi». — 1 . 22-25. Nella prima redazione manca tutto il primo periodo della replica del poeta, fino a «scrocconi». Manca pure il «ma» davanti a «coraggio».— 1 . 31 «trovomi» per «scoprami». — 1 . 33-34. Invece della fine del periodo, da «piú alcuno» a «io era vivo», nella prima redazione si legge: «segni di rispetto e di riverenza di sorta alcuna». P. 40: 1 . 1. «d’ossequio» per «di rispetto». — 1 . 2. «vi» per «voi». — E 5’9- Questa replica del poeta, nella prima redazione, era cosi concepita: «Statemi bene ad udire. Saprestemi voi spiegare che cosa voglia dire ‘rispetto’ ?» — Si ricordi che con la fine della replica del poeta resta qui interrotto il manoscritto della redazione definitiva, cosicché da questo punto in poi si riproduce il testo della prima redazione, nel quale però è da osservare che, dove il nobile, parlando al poeta dá del «voi», prima era scritto «tu» ; ma questo tu» venne in séguito cancellato e sostituito col «voi». XI. Descrizione delle feste celebrate in Milano, ecc. — Il manoscritto di quest’operetta, che non mi pare autografo, si trova fra le solite carte ambrosiane (ir, 4L e da esso derivò il Reina il test».