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Nel magistrato d’Appello di Piemonte

Da lire 10,000 a sole lire 8000 per uno dei posti di presi- dente di classe.

Si ridussero a due i cinque posti di consigliere collo sti- ‘. pendio di lire 7000 caduno.

E si portarono a cinque li due posti collo stipendio di lire 4500 pure per ciascheduno.

Nel magistrato d’appello di Genova

Dalle lire 6000 si restrinse alle 50600 uno dei posti di con- sigliere.

D’onde l’anzidetta economia di lire 10,500 sul complesso della categoria.

Il Senato ha a!tre volte ritenuto in massima che non con- venga colla legge di bilancio modificare quella dell’ordina- mento giudiziario od altre leggi organiche : e la Commis- sione è lungi dal volergli proporre di recedere da quel suo voto, ma non vede inconvenienti nell’accettare la categoria colla divisata economia, come risparmio momentaneo e par- ziale che lascia intatia la Ingge organica.

La categoria 11, Spese d’uffizio dei consolati e tribunali di commercio, proposta, come pel passato, in lire 8800, è stata nell’altra Camera recata a lire 6400, e cosí con un’aggionta di lire 600 a favore del tribunale di commercio di Genova, inscritto per lire 1400, dove dall’anno 1827, epoca in cui si fissava detia somma, i giudici erano in numero di 12, mentre în oggi sono 17.

La cafegoria 23, Trattenimenti d’aspetlativa e provvisori, proposta in lire 30,378 32, e cosí con un aumento di lire 1733 32, rispetto al bilancio del 1853, per un assegnamento conceduto nello stesso anno e per due altri stati ommessi nel bilancio medesimo, venne diminuita dalla Camera elettiva di lire 21,318 53 per le variazioni occorse tra la presentazione e la discussione del progetto, cosicchè si trova ora ridotta a sole lire 29,059 77.

Finalmente la categoria 24, Casuali, proposta, come pel 4853, in lire 50,000, fu, d’accordo del Ministero, ridotta a lire 20,000.

La vostra Commissione, riconoscendo la convenienza ed opportunitá tanto delle additate diminuzioni sulle due ultime categorie, quanto del leggiero aumento operato sulla prima, vi propone l’approvazione delle tre categorie nelle somme come avaati rispettivamente indicate.

PARTE II. — SPESE STRAORDINARIE.

La categoria 25, Maggiori assegnamenti sotto qualsivaglia denominazione, proposta in lire 8668 80, con una diminu- zione di lire 100 rimpetto al bilancio del 1853, era stata dal Ministero, dopo la presentazione del progetto, diminuita di altre lire 2680, per la eliminazione e riduzione operatasi di alcuni assegnamenti in essa compresi.

Posteriormente, all’occasione cioè della discussione della prima categoria, che era stata dapprima sospesa, e per effetto delle disposizioni adottate intorno agli stipendi del personale di tutti i Ministeri si è di nuovo dovuta accrescere di 1200 lire e venne fissata in lire 7188 80.

Bastando questa somma per far fronte agli assegni cui essa categoria riguarda, la Commissione ve ne propone l’ap- provazione nella somma medesima.

Nella Camera dei deputati si assottigliò poi di lire 48,591, e si restrinse quindi a lire 751,409 la categoria 27 ed ultima

Assegni e sussidi per il clero di Sardegna stata proposta, come pel 1853, in lire 800,000.

La lettera e lo spirito della legge del 25 marzo 1853 che ordinò detti assegni e sussidi non lasciando dubbio che la cifra delle 800,000 lire si è un limite massimo che non si può eccedere, ma che non vi ha obbligo di raggiungere, se con minor somma si trova modo di soddisfare ai bisogni del clero dell’isola nella misura e nei limiti voluti da detta legge, non vi ha motivo per non accogliere la proposta economia,

Colle rassegnatevi osservazioni, lusingandosi, o signori, la vostra Commissione di avervi sufficientemente resa ragione degli stanziamenti del presente bilancio, io ho l’onore di proporvene, d’unanime suo consenso, l’approvazione nella somma superiormente accennata di 6,150,509 43.

Ministero di marina.

Relazione della Commissione della Camera, 7 marzo 1854, Quaglia, relatore.

Sicnori! — Le lunghe e svariate discussioni che ebbero luogo in questa Camera eli’cecasione dell’esame de’ bilanci della marina negli anni scorsi ci hanno sembrati di tale e- stensione e di fanta sapienza a poterci dispensare dal ritoc- care qui le medesime, Fummo pur anche spinti a cosí fare considerando il voto della Camera di volere anche quanto prima esaminare il bilancio dell’anno venturo; essere quindi indispensabile il maggior possibile risparuiio di tempo, sin- golarmente per questo bilancio che è in corso di esecuzione.

Le nostre osservazioni si restringeranno quindi a quelle cose che non poterono essere o non furono l’oggetto di quelle discussioni, e che richiedono provvidenze d’urgenza dal Go- verno, o che la Commissione crede dovere essere prese in considerazione dal medesimo nelle sue future propuste di leggi.

La Commissione dovette occuparsi in primo luogo dei ri- sultati dell’abelizione dell’azienda e del nuovo sistema am- ministrativo, considerandoli sotto l’aspelto economico 0 di fl - nanza, e sotto l’aspetto tecnico ossia del bene del servizio me- desimo, sia della marina di guerra che di quella mercantile.

Riguardo all’economia la relazione stessa del Ministero ci porge norma per riconescere che il risparmio fu affatto insi- gnificante, riducendolo il medesimo a lire 4577 50.

Ci risulta poi che finora non si è ottenuio semplificazione di forme, nè speditezza maggiore degli affari, non essendosi fatto che spartire le giá esistenti attribuzioni e pratiche del- l’azienda, applicandone una parte al Ministero in cui si stabili una nuova sezione d’impiegati presi fra quelli di detta a- zienda, e l’altra ad un commissariato generale per ia marina militare stabilito in Genova, ma in sostanza con concentra- ziohe in Torino di affari anche de’ piú andanti, oltre di altri ben essenziali che disimpegnava prima in Genova l’azienda ; mentre, a parere nostro, avrebbe giovato assai piú a far fio- rire la marina sí militare che mercantile il diminuire la cen- tralizzazione e l’indispensabile ingerenza ministeriale negli affari minimi, e in altri maggiori o quotidiani e di semplice esecuzione, come lo prova l’esperienza di tutti i tempi e di tutte le nazioni, la presenza dell’autoritá alle opere e alle persone, valendo infinitamente piú che le riferite relazioni e un lontano sia pur integro e intelligente buon volere dell’au- toritá stabilita.

Parleremo su questo proposito prima sulla marina mer- cantile, i cui interessi paiono piú pregiudicati, quindi della militare.