Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/129

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Art. &, Le acque d’infilirazione raccolte nelle piccole gal- lerie saranno introdotte nei condotti di scolo della galleria principale, In caso però che questi fossero trovati meno alti od insufficienti, il signor cavaliere Nicolay si obbliga di col- locars nella galleria appositi tubi di condotta, di quella spe- cie, in quei modi, e con tulte quelle cautele che saranno prescritte dagli ingegneri del Governo.

Art. 3. In caso che il Governo stabilisca per lo esercizio dei piani inelinali dei Giovi, delle macchine fisse mosse ad acqua, egli poîrá valersi di parte, o di tutta quella della con- dotta del signor cavaliere Nicolay, restituendolesdopo l’uso, e ciò senza alcun corrispettivo.

Art. 6. lí signor cavaliere Nicola} potrá condurre l’acqua uscita dalla galleria dei Giovi sino a Genova agli usi cui la destina, in tubi e canali collocati lungo la strada ferrata,i quali avranno quelle dimensioni, e saranno posti in quel modo e con quelle precauzioni che saranno prescritte dal Governo. .

Art. 7. Il signor cavaliere Nicolay si obbliga di condurre gratuitamente la quantitá d’acqua di cui possono abbisognare le stazioni della strada ferrata da Pontedecimo sino a Ge- nova, quest’ollima compresa, ritenuto però che il complesso di tuffa quest’acqua distratta dal condotto principale non possa superare la decima parte della portata intiera del con- dotto stesso.

N Governo prometfe di far osservare ogni diligenza, per- chè quest’acqua sia ristretta nei limiti del solo bisogno delle stazioni medesime e servizi attinenti,

Se l’acqua del condotto principale riuscisse cosí scarsa che la decima parte di essa non potesse soddisfare al bisogno delle stazioni, il Governo ha diritto di estrarne una maggiore quantitá pagandola ad un prezzo di favore, cioè del 23 per cesto meno di quello che sará venduta nei siti piú vicini alla relativa stazione,

Art. 8. In caso che il Governo stabilisse sul piano inclinato dei Giovi le macchine fisse, e che l’acqua d’infiltrazione som- ‘ministrata dalle piccole gallerie, non essendo sufficiente ad animarle, si rendesse necessario estrarre un altro corpo d’ac- qua dalla Scrivia, il Governo a patti eguali dará la prefe- renza al signor cavaliere Nicolay per la concessione anche di questa ulteriore estrazione, che dovrá farsi in quel modo, e mediante quelle opere che saranno dal Governo prescritte, Ma in caso che non si potesse convenire con Iui, ela mag- giore estrazione medesima fosse conceduta ad altri, od ese- guita dal Governo a spese e per conto suo, il signor cavaliere Nicolay sará obbligato a ricevere nei suoi condotti l’acqua cosí estratta dalla Scrivia, per restituirla ove ne sará dispo- sto dal nuovo concessionario, o dalle finanze dello Stato,

Il corrispettivo di tale servitá imposta al signor cavaliere Nicolay sará fissato a giudizio di due periti scelti dalle parti; ed in caso di dissenso giudicherá definitivamente un terzo perito da nominarsi dalla Camera di commercio di Genova,

Art. 9. Se invece il Governo non stabilisce macchine fisse sul piano inclinato dei Giovi, il signor cavaliere Nicolay non avrá alcen obbligo di aumentare il corpo d’acqua dedotto dalle filtrazioni con una nuova estrazione .dal’a Scrivia, ma volendola eseguire, gli sará pur sempre di preferenza, a patti uguali, concesso in quei modi e misure che verranno stabilite.

Art. 10, Il corrispettivo da pagarsi dal signor cavaliere Nicolay per l’attuale concessione viene stabilito nel modo seguente:

4° Nel caso în cui il Governo voglia attuare le macchine fisse per l’esercizio del piano inclinato dci Giovi, e quindi

SESSIONE DEL 1859-54 — Documenti — Vol. IL 117

valersi della condotta dell’acqua che il signer cavalicre Nica- lay dovrá in tal caso eseguire in tubi chiusi, e pur sempre a sue spese, e secondo le norme e misere che gli verranno prescritte dalla regia amministrazione, dal punto dell’estra- zione sino alle dette macchine, il canale da pagarsi sará di lire 10 per ogni litro d’acqua estratto al minuto secendo,

Se invese il Governo, rinunciando allo stabilimento delle macchine fisse, non esigerá che la condotta del punto di e- strazione lungo la galleria e la valle del Riccò sia fatta in tubi chiusî, e prescriverá solo quei modi di condotta che non turbino il servizio della strada ferrata, e la soliditá delie opere, allora il signor cavaliere Nicolay pagherá il canone di lire 50 per ogni litro d’acqua estratto al minuto secondo.

Art. 41. La condotta dell’acqua dall’uscire della galleria deí Giovi sino a Genova è dichiarata opera di pubblica utilitá, ed è accordato il diritto coattivo dell’acquedotto.

Art. 42, Il signor cavaliere Nicolay garantisce l’incolumitá dei diritti dei terzi, e si obbliga di tenere rilevate le finanze dello Stato da ogni pretesa che fosse elevata dagli aventi uso delle acque della Scrivia.

Art. 13. Il signor cavaliere Nicolay assume l’impresa a suo nome, ma si riserva la facoltá di cederla ad una societá ano» nitia regolarmente costituita a tenore delle leggi vigenti.

Art. 14. Ogni spesa di manutenzione inerente alla pre- sente concessione è a carico del signor Nicolay.

Art. 15, A guarentigia d’ogni e qualunque obbligazione in dipendenza di tale concessione, il signor cavaliere Nicolay dovrá prestare, mediante la stipulazione d’apposito pubblico alto, una cauzione in cedole del debito pubblico dello Sfalo sino alla concorrente di lire centomila di capitale nominale,

Questa cauzione dovrá essere somministrata fra il termine di quindici giorni.

Art. 16. È fatta facoltá al signor cavaliere Nicolay di met- tere subito mano alle opere e lavori relativi alla presente concessione.

Qualora però il medesimo non somministrasse fra il ter. mine summentovato di quindici giorni la prescritta malle- veria, si intenderá di pien diritto decaduto dalla presente concessione, senza che elevar possa prelese di verun com- penso per le opere nel frattempo eseguite.

Art. 47. La presente convenzione non asrá effetto se non viene approvata per legge.

Qualora tale approvazione non avesse luogo, in questo caso il Governo rimborserá al concessionario il valore delle opere che dal medesimo si fossero eseguite, e saranno riconosciute opportune allo scopo per cui sono state intraprese ; e ciò dietro estimo che ne verrá fatto da periti destinati dalle parti, ed in caso di dissenso da un terzo perifo da nominarsi dalla Camera di commercio di Genova,

E, richiesto, io segretario, ne ho ricevuto la presente, in piè della quale, fatta per doppio originale, si sono lè parti coi testimoni tulti conosciuti meco sottoscritti,

Firmati: C. Cavour P. A. NicoLay Vacca ANGELO, feslimonio BinELLI ANGELO, testimonio Tronoro Bannato, segretario,

Per copia conforme:

Il capo della divisione del demanio nel Ministero delle finanze

T, BARNATO,