Sette anni planse, oimè sett’anni sani, e scalza andava, un vinco in ne le mani. 20Pecore e capre aveva entorno, e’ cani. Sette anni, oimè taupina sclava, sett’anni planse: un dì, cantava... Passava un cavaleri de la crose, sentì lassù la dolze clara vose, 25ligò ’l cavallo cum la brillia a un nose: «Vosina clara como argento, sett’anni è sì, che no te sento»...4
Son tra i pioli i ben legati fasci,
le spighe in dentro, e sovra il mucchio d’oro 30che va da sè, siede il fantino e ride.
Ride gettando i fiordalisi in aria
e le rosette: al piccolo di casa
mandano a gara, uomini e donne, un motto,
mandano a prova, verle e quaglie, un suono. 35Parlano i vecchi, i tre fratelli, insieme.5
E l’uno parla, e dice: «Arregidore,
ben Vidaliagla si può dir granaro».
E l’altro parla, e dice: «Campagnolo,
la terra è buona, ma voi meglio siete;