Pagina:Pastor fido.djvu/103

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   Foschi giorni di pianti
   Tu mi concedi Amor di veder hoggi
   Ne begli occhi di lei
   Girar sereno il Sol degli occhi miei.
   Ma quì mandommi Ergasto, ove mi disse
   Ch’esser doveano insieme
   Corisca, e la bellissima Amarilli
   Per fare il gioco de la cieca; e pure
   Quì non veggio altra cieca,
   Che la mia cieca voglia,
   Che và con l’altrui scorta
   Cercando la sua luce, e non la trova.
   O pur frapposto à le dolcezze mie
   Un qualche amaro intoppo
   Non habbia il mio destino invido, e crudo.
   Questa lunga dimora
   Di paura e d’affanno il cor m’ingombra:
   Ch’un secolo à gli amanti
   Par ogn’ora che tardi, ogni momento
   Quell’aspettato ben, che fa contento.
   Ma chi sà? troppo tardi
   Son fors’io giunto, e quì m’havrà Corisca
   Fors’anco indarno lungamente atteso.
   Fui pur anco sollecito à partirmi,
   Oime se questo è vero, i vo’ morire.


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