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1948 331

lità che non hai, trattare storie che non senti ecc.? Forse il difetto nasce appunto dalla tua educazione poetica, che ti ha avvezzato a credere soltanto alla tua vera natura.

28 marzo.

Stasera, una stella tra i rami di un albero, luminosa come una prugna gialla.

Oggi, un incendio oltre la collina — una nube di fumo nel cielo chiaro — la prima atomica.

Questa primavera somiglia a quella del ’46 a Roma. Cfr. 19, 20 gennaio, 1°, 2 marzo ecc. È la tristezza ambigua, la disoccupazione après l’oeuvre finie.

30 marzo.

L’odore della prima pioggia notturna, sotto il cielo chiaro. Stagione aperta, ritorno.

Nella vita non c’è ritorno. Bellezza di questo ritmo discorde sul ritorno periodico delle stagioni il progredire degli anni che colorano in modo sempre diverso un tema eguale — misura e invenzione, costanza e scoperta — l’età è accumulo di cose uguali che si arricchisce e approfondisce sempre piú.

31 marzo.

Non si capisce come in tempi che il mondo non aveva altra spiegazione che quella cristiana — medioevo — qualcuno osasse esser malvagio, morire impenitente.

1° maggio.

Vista chiaramente la faccenda dei Cinesi, non senza sorridere.