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creatrice? Perché certo questa direttiva è falsa, o almeno insufficiente — dato che non tutti fanno il mestiere dei creatori. Utile o inutile sofferenza si determineranno in rapporto a tutta un’esistenza. E che l’interessato sia poi anche un creatore, non riguarda per nulla la coscienza. Si tratta qui di esigenze che scavano alle fondamenta, di là dal mestiere, dalla classe e dalla nazione. Ma leva questo, leva quello, che cosa resta a far da servo ai doveri? Bisogna quindi non escludere il mio stato di creatore per scendere in cantina a cercare la pietra angolare, ma considerare semplicemente che, oltre a creatore, sono anche un uomo e un disoccupato e un apolitico e un ragazzo e altre cose che mi sfuggono. È un bel lavoro esaminare l’effetto dell’autoumiliazione su tutti questi stati e trovare il massimo comune divisore. E non solo nel presente, ma in tutto il mio passato. Poiché, ricordare, il peccato non è un’azione piuttosto che un’altra, ma tutta un’esistenza mal congegnata.

È dunque un peccato la mia autoumiliazione?

Un’idea. Come ho saputo ragionare di estetica soltanto quando ho avuto innanzi un branco di poesie mie, dove ho sviscerato il problema (e veduto come tutto fosse da ricominciare), ecco che dovrò mettermi innanzi un numero di azioni etiche mie e qui meditarle e decidere quali potrò riprendere e quali no, quali sono i motivi costanti se ci sono (senza dubbio), e tutto il resto. La difficoltà è isolare queste azioni, per maneggiarle, come maneggio ogni singola poesia. E dopotutto non è una novità. Già sovente ho fatto questo lavoretto.

16 maggio.

Che alla produzione di un’opera occorra il pubblico, è indubitabile. Ci sono però molte opere che sono nate senza quell’apparente cerchia ansiosa e turbolenta e disordinata, che fa sorgere la grande arte.

Ma il pubblico non mancava. Semplicemente, l’autore se l’era immaginato, l’aveva creato (che vuol dire: definito, scelto e amato). In genere gli antichi, fino al romanticismo, ebbero la cerchia materialmente intesa; i moderni sono distinti dall’assenza di questa e rivelano anzitutto la loro grandezza (come gli antichi la rive-