Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/480

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di letti, e nessuno l’aveva mai fermato. «Ecco, — pensavo, — se Silvia fa un figlio, sarà un bastardo come me. Io sono nato cosí».

Ci soffriva anche Irene. Lei doveva aver provato a aiutare Silvia e ne sapeva piú di noi. Irene era impossibile immaginarsela su quella motocicletta o in una riva tra le canne con qualcuno. Piuttosto Santina, quando sarebbe cresciuta, dicevano tutti che avrebbe fatto lo stesso. La matrigna non diceva niente, voleva soltanto che tutt’e due fossero a casa all’ora giusta.


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