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capitolo decimottavo 11

di istruzione dei processi politici, quanto al Presidente del Supremo Tribunale lumi, consigli, indirizzo, così è lecito — e anche logico — ritenere che la via seguita dal Cecchini e dal Laurenti fosse quella tracciata loro dal Superiore Governo.

Ora questo Governo era, naturalmente, logicamente, rappresentante di un grande e potente partito, il quale, disfatto ieri, vincitore oggi, si credeva, — e, al punto di vista suo, in piena buona fede — investito della tradizionale potestà e della suprema autorità e doveva quindi, considerare e considerava i vincitori di ieri come ribelli, intrusi ed usurpatori.

In conseguenza il Governo, che rappresentava i diritti, gli interessi e le collere di quel partito, in quel primo impeto di naturale e spiegabile reazione, doveva reputare e reputò legittimo suo diritto, forse anche suo dovere, comprimere e schiacciare quei suoi nemici ribelli, intrusi ed usurpatori con tutti i mezzi che erano a sua disposizione.

È assolutamente inutile discutere se ciò fosse evangelico; ciò era umano: e la ragione di Stato, pur troppo, in tutti i tempi e presso tutti i popoli, non si fondò tanto e non si fonda sulla legge morale, quanto sull’interesse dei Governi — che ogni Governo crede in buona fede e chiama interesse pubblico — e perciò la ragione di stato ha quasi sempre seguito e continua a seguire il concetto dell’antica sapienza politica romana: Adversus hostes aeterna auctoritas.

Ciò stabilito come dato di fatto, che tutte le sottigliezze e le querimonie degli storici del se e del ma non potrebbero mutare, è evidente che era interesse del Governo pontificio di fare quel processo, non tanto al giusto scopo di punire gli uccisori di Pellegrino Rossi, quanto all’opportuno ed utile scopo di coinvolgere nella iniqua congiura tutto intero il partito avversario. Ciò — lo ripeto — non era morale, ma era utile, oltre che passionale ed umano.

E questo fu il concetto informatore delle rivelazioni Bernasconi e questo fu il concetto a cui si ispirò tutto il Processo, vagamente prima, durante la istruttoria Cecchini — sebbene enunciato con chiarezza nei due rapporti Ga-