Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/277

Da Wikisource.

documenti 265


Documento N. XXVI.

Relazione del Chiarissimo cav. Deodato Lioy intorno agli ultimi anni del dott. Pietro Sterbini.

Pietro Sterbini venne in Napoli nel 1861 e prese parte alla collaborazione del giornale della sera II Nomade con articoli firmati. Per combattere il giornale moderato del mattino La Patria si unì al prof. Lioy e fondarono il Roma di cui ecco il programma.

Il titolo del giornale e le quattro parole che lo compongono racchiudono i principii del nostro programma a cui resteremo costantemente fedeli. Roma è il punto obbiettivo a cui miriamo; e quando vi saremo giunti, Roma sarà la stella polare che guiderá le nostre polemiche, come guiderà gli affetti e le azioni di tutti gli Italiani. Roma è destinata dal Cielo a dimostrare alle future generazioni come Monarchia e Democrazia, Religione e Liberta possano conciliarsi in modo da divenire un tutto omogeneo e indivisibile. Questo duplice connubio fra quattro Enti, che il despotismo e la superstizione avevano inimicati fra loro per tanti secoli, sarà suggellato sopra i due colli romani, Campidoglio e Vaticano.

Il nostro secolo domanda ad alte grida questa unione, da cui dipendono i due beni supremi della umanità, Pace e Giustizia.

Le monarchie del dispotismo percorsero un lunghissimo periodo di prova. I loro errori, i loro delitti hanno rese necessarie le sanguinose rivoluzioni, hanno reso impossibile il ritorno della autorità assoluta. Sia per cagione di alcune condizioni inerenti allo stato presente della società, sia per una repulsione quasi universale nata dalla storia delle moderne repubbliche, la creazione di un nuovo governo repubblicano in Europa incontra mille ostacoli e mille pericoli, nè può essere mai disgiunta dal timore di guerra civile e di anarchia.

Le monarchie e le repubbliche portano con loro alcuni principii, che in apparenza promettono una vita vigorosa e durevole. La monarchia oppone alle umane ambizioni un’argine insuperabile, la repubblica si appoggia al diritto della volontà popolare che costituisce l’essenza della democrazia, ma la monarchia abbandonata a se stessa tende sempre a divenire dispotica e la repubblica lascia sempre un campo aperto alla lotta di uomini superbi che vogliono salire al potere. Questi due mali irreparabili guidano necessariamente alle rivoluzioni feroci e sanguinose. L’esperienza del passato