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62 il processo di pellegrino rossi

cesso che l’uccisore era stato Luigi Brunetti e mentre tante responsabilità emergevano e così gravi dagli atti processuali sulla complicità necessaria di Sante Costantini da renderlo inevitabilmente passibile dell’estremo supplizio. .. fine supremo del Fisco.

Le sottili industrie e gli arzigogoli impiegati dal Relatore dal § 17 al § 42, per adattare a Sante Costantini questo o quello dei connotati risultanti da otto descrizioni testimoniali sulla persona dell’uccisore destano a volte la compassione, a volte il riso; perchè se al Costantini può convenire uno dei connotati di una descrizione non gli si possono attribuire gli altri quattro o cinque connotati; per cui perchè da quelle, in gran parte discordanti, descrizioni dell’uccisore, potesse venir fuori la persona di Sante Costantini, sarebbe stato necessario prendere un connotato di qua, un altro di là, un terzo da un’altra descrizione e con una amalgama cervellotica formare una figura — diversa da quelle otto descritte dai testimoni — ad uso e consumo del Relatore Laurenti.

E tutto questo quando egli sa benissimo chi fu il vero uccisore e quando egli sa che, anche senza l’addebito di essere stato il materiale esecutore dell’assassinio, Sante Costantini non potrà, stanti le risultanze processuali, sottrarsi alla pena capitale!

A mostrare poi fino a qual culmine siano giunte la parzialità, la slealtà del Processante Relatore basterà leggere le due misere colonne che egli consacra al dieciottesimo ed ultimo imputato, Filippo Bernasconi, le cui responsabilità e la cui complicità egli raccoglie in dieci stenografici paragrafi, a cui unisce nella colonna a sinistra questa spudoratissima nota.

Diversi dei prevenuti, come il Grondoni, il Diadei, Sante Costantini, Bernardino Facciotti hanno dedotto che il Bernasconi li abbia voluti calunniare e posero in campo che stando in carcere volesse indurre un certo Gaspare Casa, inquisito per furti, a deporre di cose relative alla causa come il Casa notificò con un biglietto diretto a taluno dei prevenuti al Diadei, che erasi trovato in carcere col Bernasconi, e quindi ven-