Pagina:Per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.djvu/13

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Scriveva così al Ministro della Pubblica Istruzione il Sindaco di Firenze, in data 4 Luglio 1885:

«Senza dubbio una occasione come questa, di avere ad abbattere un quartiere della città, per darvi un aspetto più salubre e decoroso, non si poteva desiderare, per costruire un edificio della Biblioteca Nazionale, come era nei voti della cittadinanza e del Governo da sì lungo tempo.

«Lasciandosi sfuggire detta occasione, manifestamente non se ne potrebbe sperare altra simile.»

Di lì a poco, il 17 Settembre 1885, l’on. Segretario generale nel Ministero della Pubblica Istruzione, on. Ferdinando Martini, scriveva al Sindaco di Firenze, per esprimergli la gratitudine del Governo, con queste parole:

«È riuscita oltremodo gradita a questo Ministero la generosa offerta di codesta onorevole Rappresentanza Comunale, di un’area perchè vi sia costruito un nuovo palazzo per sede della Biblioteca Nazionale.

«.....Il Ministero sarà lieto se, per la generosa iniziativa di cotesto Municipio, la Biblioteca Nazionale potrà avere finalmente una sede degna di lei, adornando pure uno dei lati maggiori della piazza destinata ad accogliere il monumento al Padre della Patria.»

Soggiungeva il rappresentante del Governo che accettava in massima il proposto disegno, e che, non appena gli fossero pervenute le informazioni domandate in quello stesso giorno al Prefetto di questa provincia, circa la parte finanziaria, si sarebbe messo d’accordo coi Ministri delle Finanze e dell’Interno. Intanto avvertiva che il Prefetto aveva ricevuto incarico di raccogliere tutti i dati di fatto, col concorso del Sindaco medesimo e del Comm. Chilovi.