Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/170

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po avenne, ch'io perdendo'l credito, et nome, che per lo passato haver solevo, da scolari ancora fui abbandonato; di che doloroso oltre misura per havere la molta utilità perduta, che con tale industria ne acquistavo, un giorno alla stanza del mercatante m'aviai, et con esso abboccatomi, fecigli il grave danno conoscere, che egli colla venuta sua, havendo seco la giovane condotta, m'havea apportato; et pregatolo, che, poscia che in si doloroso stato per cagione di lei mi ritrovavo, fusse almen contento di farmi la virtu di lei udire, entrato egli dalla giovane, et fattole il disiderio mio palese, per ritrovarmi hogimai in età grave, agevolmente mi lascio entrare ad ascoltarla, et tantosto che alla presenza di lei mi ritrovai, vedendola di bellezza singolare, mi feci à credere, che nella virtù ancora dovesse et me, et ogni altro avanzare. di che volendomi accertare, caramente la pregai, che, tollendo il liuto in mano, fusse contenta la molta virtù sua lasciarmi ascoltare, la quale havendomi prontanente essaudito, si dolce melodia mi fece udire, ch’io giudico, che alcun'altro nel mondo tutto in cotal virtù à lei pare non si possa ritrovare. onde di tanta eccellenza fieramente innamoratomi, supplicemente, et lei, et il mercatante ancora pregai, che essendo io di già vecchìo, fussero contenti di accettarmi per servitore: percio che io per le rare conditioni della giovane fidele, et assiduo servitio non mancarei di lor prestare. di che send'io