Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/112

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vi crescono frutta, e grani d’ogni sorta: al basso nelle colline si coltivano anche le viti, ma in poca quantità. La situazione è la più meridionale della giurisdizione, avendo a fronte il mezzodì, e confina colla Pieve di Cloz. Il Pincio 1, e dopo di lui il Reschio 2 credono potersi dedurre dalla Geografia di Tolomeo, che Brez ne’ tempi rimoti era una città detta Brecina, o Bretina. Veramente nello scavare alla campagna detta i Casalini furono ritrovati a’ nostri tempi ordigni di cucina, e segni di case, onde si dovrebbe dire, che l’abitato fosse più ragguardevole. Anche l’anno 1777 poco lungi dalla Villa verso Fondo fu ritrovata una sotterranea volta, a guisa di sepolcro, fabbricata di tofi, chiusa con una pietra come un forno, ed ancora bianca, nella quale v’erano distese le ossa di tre cadaveri umani, de’ quali quello di mezzo aveva ossatura d’una non ordinaria lunghezza, e gli altri due mostravano di essere stati di due giovani dell’età circa di 7 anni. Tutte tre le teste, ossia cranj erano cadenti da un guanciale di muro, su cui pria d’infracidirsi le carni dovevano esser appoggiati. Ciò dimostra l’antichità del Villaggio, non potendosi dubitare esser ciò stato una sepoltura de’ Gentili. Non si potè però ritrovare nè iscrizione, nè medaglia alcuna. Ma il Rollin 3 nella sua Istoria antica osserva, che la Geografia di Tolomeo è assai estesa, e pure in ogni luogo circostanziata; ma questa estensione medesima la rende più sospetta, essendo difficile, che in tutti i luoghi sia esatta, e corretta. Strabone, che non nomina Becuni, riferisce una buona parte di ciò, che scrive, avendo gli occhi proprj per testimonj, come quello, che avea fatti molti viaggi per assicurarsene da se stesso. Anche il Marchese Maffei 4 nella Verona illustrata, opera, che contiene di più di quello porti il titolo, seguendo l’Olstenio, il Cluverio, e Cellario, uomini, che all’antica Geografia sacrificarono la lor vita, osserva, che Tolomeo, ove tratta di queste parti, confonde tutto: scusabile in così vasto assunto fu forse uno Scrittore Egiziano di molti sbagli. Dopo i Cenomani, continua egli, si pongono a occidente della Venezia i Becuni, inaudito nome, del quale non si è mai ritrovato riscontro alcuno: o Camuni si dovea scrivere, o Breuni, che restavano ad occidente della Venezia; mentre la nostra Brecina resta a settentrione. Reca anche meraviglia, che questi Becuni non siano nominati nel Trofeo d’Augusto accennato nella Storia, abbenchè Tolomeo abbia fiorito sotto M. Aurelio. La scoperta di qualche lapide potrebbe chiarir il tutto. Ritornando alla Pieve, questa è intersecata

  1. Lib. VI. pag. 37. tergo, scrive: "Anauniam Vallem fuisse Bechunorum; quia nostra etiam tempestate vicus est, quem vulgus Brecium appellat, quæ fortassis ea est Brecina, de qua meminit Ptolomæus ... etsi in quibusdam codicibus Brecina scriptum sit."
  2. Annales Sabinionenses sæcul. IV. n. 188. riporta il testo di Tolomeo: Bechunorum, qui sunt ab occasu Venetiæ civitates hæ sunt ... Vannia, Caraca, Brecena, Anaunium.
  3. Tom. XV. pag. 66.
  4. Lib. I. pag. 22.