Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/172

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perficie tutta gelata. Nuova York è sotto lo stesso grado di longitudine dal polo che Napoli, eppure per la mancanza di montagne che proteggano quella parte dell’America dai venti gelati delle regioni polari, ha un clima molto più rigido in inverno della bella città Partenopea, in estate un caldo insopportabile. Ogni bambino americano appena sa far uso delle gambe, patina stupendamente e non solo sul ghiaccio, ma anche sullo asfalto delle strade. Mentre quei diavoletti passano, sogliono gridare:

— Ecco il treno espresso! — oppure: — Fate largo alla locomotiva! — ed altre esclamazioni simili, e la gente che passa ride e fa largo ai patinatori.

Gli americani non si divertono soltanto a patinare sopra una superficie piana, ma anche a scivolare da un punto elevato fino al piano, seduti in piccole slitte di legno. Quando la discesa è molto ripida, quelle slitte acquistano una velocità grandissima, ed è molto facile che avvenga una disgrazia. Per riportare le slitte in cima all’altura occorre trascinarle e ci vuole molta fatica, così quel passatempo finisce per essere un lavoro penoso. Le slitte sono battezzate con nomi pomposi, come si usa fare per le lancie; una per esempio si chiama l’Intrapresa, l’altra la Veloce, la terza l’Invincibile e così di seguito. Alcune pure portano il nome di Lincoln, Grant e Garfield, cioè dei presidenti celebri che ebbe la Repubblica degli Stati Uniti.

I bambini americani passano gran parte dell’estate nei boschi, dove spesso, appena si discioglie la neve, compariscono i fiori, poichè in quelle regioni si passa molto repentinamente dall’inverno all’estate e viceversa. Gli alunni delle scuole fanno, guidati dai loro maestri, molte escursioni e merende in campagna. Le burrasche sono violentissime in America, ma i bimbi non si spaventano dei tuoni