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Avvengono in quei mercati delle scenette comiche, ma alcune anche molto strazianti. Un bambino è scelto da un contadino, e la sua sorellina o il suo fratellino da un altro. La separazione è penosa per i bambini, ma non c’è rimedio. Generalmente sono trattati bene. Il contadino dà, al ragazzo che ha preso, birra, pane salsiccia; e se lo mette nella carretta e lo conduce a casa sua. La massaia gli dà il benvenuto, e gli prepara un buon pranzetto. Per quel giorno, il bambino non fa nulla, ma dopo aver dormito bene la notte, deve, la mattina seguente, mettersi al lavoro, che consiste nel guardare il bestiame, le pecore, i maiali e i polli, e menare al pascolo cavalli e bovi.

Così passa l’estate. Il 19 ottobre ricomparisce il vecchio e la vecchia che ha condotti i bambini, per riaccompagnarli a casa. Hanno ricevuto in dono dei vestiti, e se son minori di nove anni hanno da sei a dodici marchi, se maggiori a nove anni da dodici a ventiquattro. Il marco tedesco equivale a una lira e venticinque della nostra moneta.

I ragazzi tornano a casa vegeti e robusti, ma non imparano nulla; e assuefatti come sono alla vita nomade, non sanno piegarsi ad una occupazione costante. Per questo delle persone caritatevoli cercano di far cessare questa antica costumanza, migliorando le condizioni dei genitori, e già hanno ottenuto molto, perchè il numero dei piccoli emigranti nel Schwabenland (Svevia) è molto diminuito.

Molti bambini tirolesi, specialmente bambine, sono occupati nei mesi d’estate a cogliere il ribes e a far raccolta di uova di formiche. Nella valle bassa dell’Inn, e soprattutto nei dintorni di Innsbruck, quel frutto cresce in gran quantità. Le Beererinnen (coglitrici di ribes) vanno al lavoro la mattina presto nei mesi di agosto e di settembre, e fanno a gara per essere le prime a poter co-

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