Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/76

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contro con una manciata di neve e glielo strofina più forte che può, ma di notte Dmitri, figlio di Dmitri, non può vedere se il naso d’Iwan, figlio d’Iwan doventa paonazzo; può soltanto aver cura del suo.

Prima di terminare bisogna che parli delle feste e delle solennità che procurano tanta gioia ai piccoli russi.

Queste feste e solennità incominciano nella settimana di Pasqua quando i rami del salcio sono tuffati, nell’acqua benedetta e il pope tocca con essi i fedeli esclamando: «Iddio vi benedica e vi accordi la salute!» Questa cerimonia si fa la domenica delle Palme; quella seguente è «Pascha» o Pasqua. Dopo questa festa vien quella da russalki o ninfe dei fiumi, che rammentano le Loreley di Germania, dopo una festa per commemorare la nascita di San Giovanni Battista, che il popolo chiama «Iwan Kupalo» perchè cade nella stesso giorno in cui in antico si festeggiava il Dio delle mietiture. In seguito viene «Petrowsko» una specie di festa della mietitura. In quel giorno, prima che comincino le funzioni nella chiesa, che è l’edificio centrale di ogni villaggio russo, è scannato un bue; dopo le funzioni è mangiato. La sera i bambini si mascherano.

Dopo viene Jujew (San Giorgio) che si festeggia due volte all’anno, il 23 aprile e il 26 novembre.

Sarebbe troppo lungo il menzionare tutte le feste e solennità, che si celebrano nel vasto impero di Russia, e descrivere le feste dei villaggi con quel miscuglio di costumi e usi orientali e barbari: la tiara che portano in capo alcune fanciulle e l’ordinario fazzoletto rosso chiazzato di giallo, che altre portano legato intorno alla testa, e i libri di preghiera, e le ricche immagini sacre e tutto ciò che caratterizza quel paese così diverso dal resto di Europa.