Pagina:Petrarca - Il mio segreto, Venezia, 1839.djvu/178

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i68 non a torto,, t'alletta la naturai dolcezza «lei terreno nativo. » Non di Media ¡1 paese che frondeggia ^ j> Di molta inclita selva, e non del Gange* » Le limpide correnti, o le dorate » Arene cui dell’Ermo il flutto bagna ; - » Non India, e Battra, o le paneaiche terre , » Olezzanti mollissimi profumi,. .. » Dell’Italia mia dolce al? alme piagge, <. » Osin rapire di bellezza il vanto ». » , . i 8* Il qual concetto non meno vero che 'eie-* gante di un egregio poeta, tu »scrivendo di fresco ad un amico, allargasti-in versi latini. Io ti consiglio adunque l’Italia , siccome la dimora più d’ogni altra opportuna ad alleviare i tuoi affanni ; perchè ivi dolci sono i costumi degli abitanti, sereno il: cielo, az- zuìyo il mare che d’ogni intorno la bagna , e belle le terre divise dairapennino. Ned in lei t* assegno - limite cosicché ne ? abiti piuttosto una parte che l'altra:*vanne ovunque ti detta l’animo, e sii felice! Movi dunque animoso «enza por tempo in mez- zo; e dimentico del passato, anzi che guardarti dopo le spalle,-mira a ciò che ti sta innanzi. E da poiché troppo esulasti dalla patria e da te stesso, pensa al ritorno; che già la vita volge al- tramonto, e la notte, a valermi delle tue parole, è amica ai la^ * «Tron