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Pagina:Piccole storie del mondo grande - Alfredo Panzini - 1901.djvu/314

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302 il primo viaggio d'amore

che ci avea raggiunti, per farle capire che noi si parlava di cose indifferenti, non di amore, anzi che non ci amavamo: poi dicevo piano: “Ida, andiamo„ e lei si moveva. Non potevamo andar piano. Tutto il viale ci passò in un momento: se fosse stato lungo dieci volte tanto non ce ne saremmo accorti. Io parlai tanto che lei prese la lettera e la nascose nel seno. Dopo non parlò più: anch'io non dissi più niente.... La sola risposta dell'Ida è stata questa: “Addio per sempre!„ Perchè? quale mistero?

No addio per sempre, anima mia, no, ecco io torno, ecco io vengo: oggi tu deciderai della vita mia, del mio avvenire: mi dirai se mi ami! Sì tu mi ami, perchè io ti amo senza fine. Tu sei la felicità e sei passata vicina alla mia anima, e la mia anima ti vuole....„

Furio si asciugò il sudore perchè era giunto nel paese e cercava come Renzo una persona di buon augurio per fare anche lui la sua domanda, e com'ebbe scorto un vecchietto che gli veniva incontro con un grande ombrello, se gli fece dappresso rammentandosi involontariamente delle lezioni di storia greca dove avea imparato che gli Spartani aveano un gran rispetto per i vecchi, e gli disse: