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il cinabro rivelatore 317


- Ehi, giovanotto, vogliamo perdere la corsa? - disse donna Felicita al nipote.

Il nipote scese dal settimo, anzi dal terzo cielo, in cui era salito in mia breve conversazione con Irma, e, dopo non facile ricerca, riuscì a trovare i due scontrini verdi del ritorno che il guardiasale riconobbe e bucò con due tic tac secchi.

Però si oppose all'ingresso della signorina Irma e della signora Lucrezia.

L'avvocato Paolo fece per andare a prendere lui i due biglietti d'ingresso, ma Irma intrecciandogli le dita lungo la persona:

- Non mi abbandonare, nè pure un istante, - mormorò; e alla mamma: - te ne supplico, va tu a prendere i biglietti!

La mamma trotterellò e solo allora la vigile guardia permise a tutti l'ingresso.

La nobil donna, signora Felicita, sprofondò nel divano di velluto rosso della sala d'aspetto, essendo ella piuttosto pingue: la signorina Irma le si sedette accanto piegando appena la sponda del divano, essendo ella assai esile. Poi, lasciata cadere la mantellina di grave pelo, perchè lì si soffocava, disse con graziosa voce:

- Signora, io non dimenticherò mai quanto le devo per essere venuta a Parma da noi....