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in luminae vitae. 411

una mano di lei che pure lacrimava. In quel momento la marchesa, impaziente della lunga dimora di Piero, aperse l’uscio per richiamarlo. Vide, tacque, si ritirò. Don Giuseppe alzò gli occhi dal breviario a lei, credette che uscisse dalla camera dell’inferma, le domandò notizie. Ella rispose col suo solito sorriso: “Non so, vedo che non mi vogliono„. E anche a lei caddero due dolci lacrime.

Intanto l’inferma fece alzare suo marito, gli parlò ancora:

“Sei tanto giovane, non hai nessuno, col tempo...„.

Si commosse, non potè compiere la frase. Finalmente gli cinse un’altra volta le braccia al collo, gli disse ansando:

“Ti ricorderai di me, vero? Pregherai per me anche allora? Preghi come una volta, caro?„

Piero non rispondeva.

“Non preghi più come una volta?„

Nessuna risposta.

“Non preghi più? Hai perduto la religione?„

Egli non potè mentire, benchè ne fosse tentato.

“Perdonami!„ supplicò accorato. “Perdonami!„

Solo si udì, nel silenzio mortale, l’affannoso respiro dell’inferma. Ella giunse alfine le mani dicendo piano:

“Oh Piero!„

Alzò gli occhi pieni di angoscia, pregò dal fondo