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meconvengono tra loro nel fissare il Tiferno Tiberino nella Città di Castello: così convengono nel credere l’altro in S. Angelo in Vado. Imperocchè questa Città rimane vicina al fiume Metauro, e vi esistono alcune lapidi riportate da’ collettori. Nella seguente riferita dal Maffei, dal Gori, e dal Muratori1 si legge il TIF. MAT, cioè Tifernatis Mataurensis.
L. DENTVSIO L. F. PAP. |
Il Muratori riferisce2 la seguente come esistente in S. Angelo in Vado
C. CLODIENO C. FIL. STEL. SERENO |
Si noti, che in queste lapidi si legge TIF. MAT. VRVINAT. MAT.. Avendo notato ciò il Muratori, ed avendo osservato, che in altre lapidi leggesi Mataurum, giustamente credette; che si dovesse scrivere Matarurum,