Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/164

Da Wikisource.
148

cento miglia, ma cento quattro. Il Iacobilli mentre pretende, che l’antico Fulgineo esistesse nel luogo ove ora è Fuligno, dice, che un quartiere di esso fu fatto in un secolo, ed uno in un’altro, e così viene a confessare a poco a poco, che nulla rimaneva ove torreggia ora Fuligno.

NVCERIO CAMELLARIA XII. Plinio ci assicura, che due erano le Nocere, una chiamata Favoniense, e l’altra Camellaria: Nucerini cognomine Favonienses, et Camelani. Ponendo la Tavola Peutingeriana nella via Flaminia Nucerio Camellaria, non può dubitarsi, che tale Città non sia la Nocera esistente. Si deve dunque cercare in qual luogo dell’Umbria fu la Nocera Favoniense. L’Ab. Lancellotti molto benemerito de!la Marca di Ancona situò in distanza di venticinque miglia dall’odierna Nocera, e vicina al Monte Cameliano, che rimane tra Alba, ed Arcevia, la Nocera Camelaria. Ivi la crede, perchè il Monte chiamasi Cameliano, perchè nella contrada detta li Nucerini sono amplissime reliquie di terra abitata, vi sono stati dissotterrati idoli, musivi, ed altri simili indizi di antica popolazione, e perchè vi fu trovata un’iscrizione conservata dal Sig. Abbondanzieri. Ma Monsig. Compagnoni Vescovo di Osimo, a cui tutto riferì il Lancellotti, opinò, che in tal sito fu un’antica popolazione, ma non vedeva un sicuro argomento per potervi porre Nuceria Camelaria. Sospettò della sincerità della seconda lapide, che gl’inviò, e lo avvisa, che il Conte Guarnieri mirò una lapide quasi simile in una bottega di Scarpellino in Roma. Tutto riporta il Colucci nel Tomo undecimo delle Antichità Picene. Mi portai a bella posta in Arcevia per confrontare tali lapidi, ne feci ricerca, ma non mi riuscì vederle, e niuno mi seppe dire, ove erano. Se l’odierna Nocera non rimanesse nella via Flaminia, allora avrei creduto, che fu la Favoniense, ma restando in detta via, come si può fare a meno a non giudicare, che non fu la Camelaria accertandocene la Tavola? Nè tempi antichi vi erano le Terre, ed i Castelli, come vi sono