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Olivieri crede, che per legge triumvirale s’intenda quella misura, che fecero per le Colonie i Triumviri deputati in vigore della legge promulgata da Tiberio Gracco per rimisurare i terreni delle Colonie, e restringere le possidenze alle prescrizioni della Legge Licinia. Ma siccome in Balbo trovasi terminis Sillanis, Augusteis, Graccanis: così altri autori pretendono, che tali espressioni denotino gli autori, da’ quali furono dedotte le colonie, cioè i Sillani da Silla, i Graccani da Gracco, gli Augustei da Augusto, i Triumvirali da’ Triumviri, i quali tutti secondo le storie dedussero Colonie. Dicono, che non debbon confondersi i termini graccani colla legge, o co’ termini Triumvirali, e di due cose fame una. Quindi trovando si spesse volte in Balbo limitibus graccanis non dobbiam credere, che egli intenda di significare lo stesso quando dice lege triumvirali, o limitibus triumviralibus. Secondo le cose narrate sembra, che Balbo ci dica, che in Sentino fu dedotta la colonia da’ Triumviri, e sembra, che la storia ancora ce lo confermi.

Sotto il pretesto di vendicare la morte di Giulio Cesare, Ottaviano, Lepido, e Marcantonio fecero il triumvirato, e per sostenersi in tal tirannica autorità ricorsero alle forze de’ Soldati, promettendo loro di fare il riparto de’ terreni di diciotto Città delle migliori d’Italia, tra le quali espresamente furono nominate Capua, Reggio, Venosa, Benevento, Nocera, Rimini, ed Ipponio, e di darlo a loro, se essi li avessero assistiti col lor valore. Si dovevano dunque premiare tali soldati, e Marcantonio andò nelle provincie oltremarine ad eccumularFonte/commento: Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/219 delle somme per darle ad essi, ed Ottaviano ritornò nell’Italia a ripartire i territorii delle Città. La divisione fu ritardata per qualche tempo, perchè Ottaviano si ammalò in Brindesi, ma fu finalmente da lui eseguita con somma soddisfazione delle sue truppe, le quali al dir di Appiano1 assaltarono ostilmente molte Città, e luoghi occupando assai di più, che non era stato loro promesso, confondendo ogni cosa con preda, e rapina, e con infinito risen-


  1. Liber. V.