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Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/100

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96 Difetti delle

sus Paulli Ulpiano contrarius, et sine spe pacis; quidquid excogitetur a felicibus, et claris ingeniis: cum uterque Jurisconsultus eodem vixerit tempore; et alter æquitati plus, alter minus indulserit adversus severitatem juris; eoque in dissidio quid maluerit Populus Romanus est facti, in quo sine evidenti vetustatis testimonio nostra ratiocinatio nihil ad liquidum adducere potest, præsertim pari utriusque auctoritate. Così dic’egli pure nel Titolo de Heb. Cred. De eo lis est inter Julianum L. 36. D. de Acquir. Rer. Dom. et Ulpianum L. 18. D. h. t. de cujus compositione viderint eruditiores: ego enim despero, etsi, quæ ab aliis adferuntur, non ignoro. Nè Triboniano, nè i suoi Compagni, essendo pure uomini anch’eglino, potevano in un’opera di sì grande, sì lunga, e sì nojosa fatica scansare le contraddizioni, e fare sì, che dai libri de’ Giurisconsulti non trascrivessero dottrine, e decisioni tra di loro contrarie. E però ci fa ben ridere la semplicità di coloro, che si danno a credere, o vogliono almeno far credere agli altri, che Leggi contrarie non si trovino in quella vasta Raccolta. Con che chiaramente mostravano o di non aver mai assai bene studiate, o certo non intese tutte le Leggi. Ora lascio considerare a chi vorrà, quanti errori debban aver cagionato queste tra di se contrarie Leggi, quante false opinioni debbano aver prodotto nel foro, e quante distinzioni, limitazioni, eccezioni e tutte erronee ne debbano esser derivate. In oltre siccome cotesti antichi Giurisconsulti spesso tra di loro nella sostanza discordavano, così l’istesso spirito di contraddizione gli ha spinti ancora frequentemente a muoversi vicendevole guerra per la so-


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