sus Paulli Ulpiano contrarius, et sine spe pacis;
quidquid excogitetur a felicibus, et claris ingeniis:
cum uterque Jurisconsultus eodem vixerit tempore;
et alter æquitati plus, alter minus indulserit
adversus severitatem juris; eoque in dissidio quid
maluerit Populus Romanus est facti, in quo sine
evidenti vetustatis testimonio nostra ratiocinatio nihil
ad liquidum adducere potest, præsertim pari utriusque
auctoritate. Così dic’egli pure nel Titolo de
Heb. Cred. De eo lis est inter Julianum L. 36. D. de
Acquir. Rer. Dom. et Ulpianum L. 18. D. h. t. de cujus
compositione viderint eruditiores: ego enim despero,
etsi, quæ ab aliis adferuntur, non ignoro. Nè
Triboniano, nè i suoi Compagni, essendo pure
uomini anch’eglino, potevano in un’opera di sì
grande, sì lunga, e sì nojosa fatica scansare le
contraddizioni, e fare sì, che dai libri de’
Giurisconsulti non trascrivessero dottrine, e decisioni
tra di loro contrarie. E però ci fa ben ridere
la semplicità di coloro, che si danno a credere,
o vogliono almeno far credere agli altri, che
Leggi contrarie non si trovino in quella vasta
Raccolta. Con che chiaramente mostravano o
di non aver mai assai bene studiate, o certo non
intese tutte le Leggi. Ora lascio considerare a chi
vorrà, quanti errori debban aver cagionato
queste tra di se contrarie Leggi, quante false
opinioni debbano aver prodotto nel foro, e quante
distinzioni, limitazioni, eccezioni e tutte
erronee ne debbano esser derivate. In oltre siccome
cotesti antichi Giurisconsulti spesso tra di loro
nella sostanza discordavano, così l’istesso spirito
di contraddizione gli ha spinti ancora frequentemente
a muoversi vicendevole guerra per la so-