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Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/198

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Rotto pur egl’avea, se non che dato
Era ad Eroe maggiore
All’immortal Brunsvico
Già per altre opre all’alma Diva accetto 1
Dato a lui solo era ’l funesto onore
Di sacrar col suo sangue il gran precetto.
     Questi d’un ceppo nato
Generoso valente
Onde la spaziosa alta propago
Non che l’Ocri, e Tamigi, ove di gente
Libera il freno equa-tenendo impera,
Tutta di fine in fine
Seminò di Trofei Germania intera,
Onde non selva, o monte
Non da Batavi campi all’onde Eusine
V’ha stretta valle o fonte,
Che le palme non mostri, o ’l Real sangue
Sulle vie di virtute in nobil uso
Ampiamente diffuso,
Fresco germe d’Eroi, cui fra gli ardenti
Turbi d’ire, e di sangue ampi torrenti,
In che di tanto in tanto

  1. Albergo, e scuola da lui stabiliti a pro di Orfani militari, ed altri atti d’umanità riferiti ne’ fogli publici di Germania.