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Con allegra armonia musico coro
Di lieti augei; che sciolto il procelloso
Nembo che gli disperse or si rallegra
Fra i verdi rami, e a riveder ritorna
L’alata famigliuola sbigottita.
     O qual mi s’offre al guardo ora ridente
Dilettoso terren! Fiorite sponde,
Apriche collinette, ombrose valli,
Verdeggianti pianure, ameni prati
Io veggo, e dove più e più s’intrica
Il solitario bosco, i folti rami
Curvansi insieme avviticchiati, e sopra
L’erbetta verde, e i fior di color mille
Formano arco frondoso, e verde tetto.
Sciolgono liete danze entro quest’ombre
Le scherzevoli Fate, e sotto il lieve
Aereo piè vedi piegarsi appena
Le molli cime della fresca erbetta.
Ovunque il coro amabile e festante
Saltellando s’aggira, il crin frondoso
Scoton le piante, e versano sul suolo
De’ più leggiadri fior pioggia odorosa.
Dal sacro orror di queste ombrose stanze
Pastorella gentil, cui punse amore,
Semplice villanel ch’ardi per lei
Torcete il piè, che di quei fiori in grembo
È un licor di segreto venen misto,