Pagina:Poemi (Byron).djvu/109

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il corsaro 107

Sola risposta! ma con tener’atto,
Chiede un amplesso, e vi si getta intanto.
Cuor più che d’uomo, o men che d’uomo, avrìa
Or ben costui, se dal bramato seno
La rispingesse.... Caritade, o fallo,
Sia pur, l’accoglie, e se una speme in petto
Non gli vivesse ancor, l’ultima forse
Di sue virtù n’andrìa coll’altre in bando.
Oh! pur Medora perdonar vorrìa
Quel bacio, primo, ultimo bacio, solo
Ch’a fedeltà fralezza involi,.... bacio
Di sì bel labbro, che vi posa amore,
E i trarotti sospir par che vi desti,
Col söave aleggiar de’ vanni suoi!....

XVIII.

Su l’infoscar de l’ora, a la solinga
Isola giungon; par che d’ogni intorno
Se ne allegrin le rupi, di giulivo
Bisbigliar freme il porto, da le torri
Brillan le faci, e scorrono la baja,
Sotto l’aura increspantesi, ben cento
Picciole prore; carolando mostra
Lo scherzoso Delfin da l’alghe fuora