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Pagina:Poesie (Carducci).djvu/1020

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994 rime e ritmi



II.


O dileguanti via su la marina
tra grige arene e fise acque di stagni,
cui scarsa omai la quercia ombreggia e rado
                           36il cignal fruga,

terre pensose in torvo aëre greve,
su cui perenne aleggia il mito e cova
leggende e canta a i secoli querele,
                           40ditemi dove

rovescio, il crin spiovendogli, dal sole
mal carreggiato (e candide tendea
al mareggiante Eridano le braccia)
                           44cadde Fetonte

ardendo, come per sereno cielo
stella volante che di lume un solco
traesi dietro: chiamano, ed in alto
                           48miran le genti.

Ov’è che prone su ’l fratel piangendo
l’Eliadi suore lacrimâr l’elettro,
e crebber pioppe, sibilando a’ venti
                           52sciolte le chiome?