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994 | rime e ritmi |
O dileguanti via su la marina
tra grige arene e fise acque di stagni,
cui scarsa omai la quercia ombreggia e rado
36il cignal fruga,
terre pensose in torvo aëre greve,
su cui perenne aleggia il mito e cova
leggende e canta a i secoli querele,
40ditemi dove
rovescio, il crin spiovendogli, dal sole
mal carreggiato (e candide tendea
al mareggiante Eridano le braccia)
44cadde Fetonte
ardendo, come per sereno cielo
stella volante che di lume un solco
traesi dietro: chiamano, ed in alto
48miran le genti.
Ov’è che prone su ’l fratel piangendo
l’Eliadi suore lacrimâr l’elettro,
e crebber pioppe, sibilando a’ venti
52sciolte le chiome?