Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
CANTO PRIMO | 139 |
215Strugger la speme dell’ausonie glebe
Sí che i nepoti ancor ne piangeranno.
Vidi chierche e cocolle1 armar la plebe,
Consumar colpe che d’Atreo le cene2
E le vendette vincerian di Tebe3.
220Vidi in cocchio Adelasio4, ed in catene
Paradisi e Fontana5. Oh sventurati!
Virtà dunqu’ebbe del fallir le pene?
Cui non duol di Caprara e di Moscati6?
Lor ceppi al vile detrattor fan fede
225Se amar la patria o la tradîr comprati.
Containi! Lamberti7! oh ria mercede
D’opre onorate! ma di re giustizia
Lo scellerato assolve e il giusto fiede.
Nella fiumana di tanta nequizia,
- ↑ 217. chierche e cocolle: preti e frati apostati.
- ↑ 218. d’Atreo le cene: cfr. la nota al v. 204, p. 78.
- ↑ 219. E le vendette ecc.: cfr. la nota al v. 144, p. 68.
- ↑ 220. Adelasio: «Adelasio di Bergamo fu membro del Direttorio Cisalpino e ardente propugnatore delle nuove idee repubblicane. Trovò nondimeno grazia appo gl’Imperiali per aver loro svelato i depositi del denaro e degli Archivi della Repubblica. Egli era di un carattere debole, ed un bizzarro miscuglio d’idee liberali e cappuccinesche. Fini infatti coi farsi frate nel convento di S. Giustino in Padova, dove morí poco dopo». Mg.
- ↑ 221. Paradisi: il «conte Giovanni Paradisi di Reggio [nato nel 1760, figlio di Agostino]. Fu membro del Direttorio della Cisalpina, e in conseguenza tradotto a Cattaro dagli Austriaci nel 1799. Fu in seguito ai Comizii di Lione; e nella formazione del regno d’Italia, creato, per le profonde sue cognizioni di matematica, direttore delle acque e strade, decorato di molti ordini, di cariche illustri, e in ultimo della presidenza del senato; era anco membro dell’Istituto italiano, e morí in Patria nel 1822 [veramente nel ’26]». Mg. — Fontana: «Il Padre Gregorio Fontana delle Scuole Pie, celebre filosofo e matematico, era nativo di Nogarola nel Tirolo italiano [7 dicembre 1735]. Fu pubblico professore a Sinigaglia, a Bologna, finalmente a Pavia, dove fu anco nominato direttore della Biblioteca. Napoleone, che amava gli uomini dotti e i matematici in ispecie, lo distinse molto, e lo fece nominare membro del Consiglio Legislativo della Cisalpina, per cui fu egli pure tratto a Cattaro. Siccome egli aveva anticipatamente pubblicato qualchecosa contro la rivoluzione di Francia, perciò l’opera sua fu abbruciata insieme colla Bassvilliana, e il partito fanatico tentò, ma inutilmente, di cacciarlo dal suo posto. Durante la Repubblica Italiana, diventò membro del collegio elettorale dei dotti. Morí in Milano il 24 agosto 1803». Mg.
- ↑ 223. Caprara: il «conte Carlo Caprara di Bologna, il quale fu pure condotto a Cattaro per essere stato del Direttorio Cisalpino. Fu in seguito grande scudiere del viceré d’Italia». Mg. — Moscati: «Pietro Moscati, milanese [1739-1824], celebre medico e fisico, fu del Congresso Cisalpino, quindi presidente del Direttorio, e in seguito relegato a Cattaro, donde fu chiamato quasi subito a Vienna ad assistere l’arciduca Carlo, che trovavasi ammalato. Ritornato in Italia, fu spedito ai Comizii di Lione, e ottenne da Napoleone dignità ed onori, e la carica di direttore generale della pubblica istruzione». Mg.
- ↑ 226. Containi: il «conte Costabili-Containi di Ferrara, membro del Direttorio Cisalpino, in seguito deputato ai Comizii di Lione, e per ultimo consigliere di Stato e intendente dei beni della corona del Regno d’Italia, anch’egli deportato a Cattaro». Mg. — Lamberti: «Luigi Lamberti di Reggio in Lombardia, dotto ellenista e letterato. Fu prima segretario del legato pontificio a Bologna; trasferitosi in seguito a Roma, strinse amicizia col celebre E. Q. Visconti e col Monti. Venuto a Milano durante la Cisalpina, fu membro del Corpo Legislativo ed uno de’ piú validi oppugnatori della strana legge proposta in favore della poligamia. Trasportato a Cattaro cogli altri colleghi, si occupò in ricerche scientifiche. Di ritorno in Italia, fu nominato dell’Istituto italiano. Tra le altre sue opere, pubblicò alcune dottissime illustrazioni filo-
austriaco.