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172 IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI

     D’Achille all’ira la follia d’Orlando!
Ben ti disdegni a dritto, e con amare
     Parole Italia ne rampogni, in cui
     Dell’antico valore orma non pare.
40Ma dimmi, o padre: chi da’ marmi bui1
     Suscitò l’ombra tua? — Concittadino2
     Amor, rispose; e dirò come il fui3.
Fra i boati di barbaro latino45
     Son tre secoli omai ch’io mi dormía
     45Nel tempio sacro al divo di Cassino.
Pietosa cura della patria mia
     Qui concesse piú degna e taciturna
     Sede alla pietra che il mio fral6 copría.
Fra il canto delle Muse alla dïurna
     50Luce fui tratto: e la mia polve anch’essa
     Riviver parve e s’agitò nell’urna.
Ma desto non foss’io, ché manomessa
     Non vedrei questa terra e questi marmi
     Molli del pianto di mia gente oppressa!
55Oh qualunque tu sia, non dimandarmi
     Le sue piaghe, per Dio!, ma trar m’aita
     Di lassú7 la vendetta a consolarmi.
Di ragion, di pietade hanno schernita
     I tiranni la voce; e fu delitto
     60Supplicare e mostrar la sua ferita.
Fu chiamato ribelle ed interditto8


36. all’ire (O.).
39. Dell’antico valor (O.).
40. Ma dinne, o padre (O.).
43. Fra boati (O.).

    uguale all’Iliade l’Orlando.

  1. 40. da’ marmi bui: dal sepolcro.
  2. 41. Concittadino: di patria.
  3. 42. come il fui: come fui suscitato.
  4. 43. «L’Ariosto, morto in Ferrara il 6 giugno del 1533, era stato sepolto senza alcun onore nella chiesa dei Benedettini. È noto che S. Benedetto (480-543) fu il primo istitutore della vita monastica in occidente e fondatore del monastero di Monte Cassino. Quarant’anni dopo, Agostino Mosti, gentiluomo ferrarese, ornò la tomba di quell’illustro con iscrizioni e bassi rilievi: ma nel 1612 un pronipote del poeta gli fece erigere un magnifico sarcofago, ove con sacra cerimonia ne fece deporre lo ossa. Un terzo trasporto piú solenne fu fatto non solo delle sue ceneri, ma pur anco di tutto il gran deposito, dalla lontana chiesa di S. Benedetto sino al palazzo delle scuole, detto volgarmente lo studio pubblico, e vicinissimo all’antica paterna casa dell’Ariosto, dove in faccia alla seconda sala della Biblioteca fu onorevolmente collocato... Questa cerimonia, solennizzata per due giorni di festa e da prose e rime stampate, ebbe luogo dopo la seconda venuta de’ Francesi in Italia nel 1801, e nel giorno anniversario della morte dell’Ariosto. Il Monti, per una licenza convenevole alla poesia, fa un anacronismo indietreggiando questo avvenimento di qualche anno». Mg.
  5. 43. i boati ecc.: i canti dei frati. È dispregiativo.
  6. 48. fral: corpo.
  7. 57. Di lassú: cfr. la nota al v. 35, p. 53.
  8. 61. interditto: proibito.