Pagina:Poesie (Monti).djvu/9

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PREFAZIONE





Delle poesie liriche ed epiche di Vincenzo Monti scegliere, con larghezza di criteri e d’intendimenti, le migliori e queste corredar di varianti e illustrare e commentare coll’assidua cura di ordinatamente raccogliere ed esporre que’ fatti, quelle ragioni, quelle date, che potessero gittar luce su l’origine, l’occasione, la pubblicazione di questo o quel componimento, e col fermo proposito d’affrontare e di sciogliere tutte quelle difficoltà di qualunque genere, che fossero per impedire, e non solo a scolari, la piena sicura ed esatta intelligenza del testo: ecco quel che volli fare in quest’opera, conforto e distrazion della mente da grave e durevol sciagura. È vecchia sentenza dell’Alfieri (Vita, IV, 1) che «il sommo diletto dai poeti non si può mai estrarre, finché si combatte coll’intenderli»: eppure del Monti, che fu principe della poesia italiana di tutta un’età (e che età!), non s’hanno commenti che insufficientissimi, specie per la parte storica, alle scuole e agli studiosi: alcuni anche affatto indegni di questi e di quelle. Come e perché ciò sia non è qui il luogo e l’occasion di discorrere: per gl’intelligenti non è necessario; per gli altri, non giova. Importa piuttosto dire in che modo e per mezzo di quali fatiche l’idea esposta fu recata in atto.

Anzi tutto la scelta, c’ha il triplice fine di dar componimenti e per la materia importanti e per la forma il piú possibile svariati e per l’arte sempre eccellenti, con-