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I PRIGIONIERI
PEL IL MIGLIORAMENTO DELLE CARCERI
A S. E. ALVISE CONTARINI
SONETTO
Rei fummo è vero, ed a ragion la sorte
Fra queste ne dannò squallide mura
Una muta a spirar aria ed impura
4Carchi di ceppi e d’orride ritorte;
Ma tu, Signor, su queste infauste porte
Volgesti il guardo, e con paterna cura
L’ale tarpasti al rio malor, che dura
8Ne minacciava inevitabil morte.
Quindi or lassi mettiam di un duolo amaro
Grida sul tuo partir, fra i plausi e i canti
11Che già l’alte tue geste eccheggiar fanno;
Pur con gl’inni più bei fors’anche a paro
De l’Adria ai Padri i sospir nostri e i pianti
14La tua pietade a rammentar ne andranno;