Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/27

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recato alcun di tai pregitulizj da Lei soggiogati per un tenero amor della patria, ma non pregiudicalo, perchè fondalo in un bel cuore, in un’anima generosa, in amicizie prescelte, e virtuose. Con queste dintorno più che mai si rivolse agli studj arricchiti pur anche delle spoglie raccolte nell’altre nazioni. I chiari uomini a Lei noti le davan frequenti occasioni d’esercitare la penna in risposte di verso, e di prosa elegantissime, delle quali potrebbon farsi volumi oltre quelle che già uscirono in luce per caso, e galleggerebbero con quelle celebri delle donne illustri del cinquecento. Io ne son testimonio per mia fortuna dacch’ella venne spontaneamente invitandomi ad un carteggio amichevole insieme e letterario. E qui dovrei disdirmi del non averla mai veduta, e trattata poichè qual più potea, dopo il ritratto in alabastro da Lei mandatomi, meglio rappresentarmi con quel del volto quello dell’anima, e del carattere suo di quel che facessero le continue sue lettere ricche ad un tempo d’ingegnosi pensieri, di coltissimo stile, di vera spontanea, e più ancora di confidenziale