Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/175

Da Wikisource.

( 173 )

« Tu mi garrisci e in un mi riconforte,
     Dissi, e poichè alla Chiesa un Volta crede,
     96Spezzar de’ dubbii spero le ritorte ».

« Le spezzerai! quegli gridò con fede;
     Vedrai che bella fra’ più colti ingegni
     99Anco religïosa anima incede!

Nè immaginar che lungo tempo regni
     La gloria de’ filosofi or vantati,
     102Che fur di scherno e di superbia pregni:

Pochi anni ti prenunzio, e smascherati
     Vedrai que’ mille turpi falsamenti,
     105Con che in lor carte i fatti han travisati.

Il più splendido autor di que’ furenti,
     Che tutto diffamò col vil sogghigno,
     108E con tai grazie che parean portenti,

Malgrado i pregi del suo stil volpigno,
     E il suo bel Lusignano e sua Zaìra,
     111Detto sarà filosofo maligno.

Ei tutti i dì già meno ossequio ispira,
     E Francia, ond’ei sembrò tanto dottore,
     114Già del mentir di lui parla, e s’adira.