Come all’usato, i guardi avidamente
Con palpiti d’amor gettano entrambe 705E di speranza e di paura. Il cane
Drizza i villosi orecchi, ed un acuto
Insolito latrato alza, e si scaglia
Giù per la praterìa precipitoso,
Folte siepi saltando ed ardui fossi 710E scoscesi macigni. E ad intervalli
Sparisce e ricompare, e tace, e abbaia,
Nè mai s’arresta.
— E sarà ver? Son dessi,
Son dessi certo! Esclamano a vicenda
Con ebbrezza febbril le desïose. 715Ma se alle lance reduci or mancasse
Uno de’ capitani, od ambo forse?
Oh spaventoso dubbio! Oh sventurate!
Chi ne assecura?
Sì dicendo, il passo
Raddoppiano affannate. Al piano giunte, 720Odon le scalpitanti ugne veloci
D’uno o duo corridori: ah fosser duo!
Fosser de’ duo baroni i corridori!
Scerner gli oggetti mal lasciava un denso
Nembo di polve. Ah sì! Lor lance appunto 725Camillo e Irnando precedean, con ansia