Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/117

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Di riveder le dolci spose. Oh gioia!
Oh certezza felice! Il lor saluto
Suona per l’aer, ben son lor voci queste.
Eccoli; balzan dall’arcione. Oh amplessi!
730Oh istante indescrittibile! E il consorte,
Poichè ciascuna ha stretto al seno, e assai
L’ha coperto di lagrime e di baci,
Ciascuna dell’amica infra le braccia
Gittasi giubilando.
                                      ― Il dolor mio
735Aspra mi fea: perdonami, Ildegarde.
E Ildegarde alla suora il detto tronca,
Ponendo bocca sovra bocca, ed ambe
Pur di lagrime bagnansi. I fanciulli
Preso frattanto ha fra le braccia Irnando,
740E accarezzato li accarezza, e gode
Porgendoli a Camillo, e di Camillo
La nova tenerezza rimirando.
     Mentre ascendono il colle, evvi un bisbiglio,
Un esclamar, un alternarsi accenti,
745Di cortesia e d’amore, un romper folle
In pianto e in riso, un mescolar dimande
E risposte e racconti, e i cominciati
Detti obblïar per detti altri frapporre,
Che niun di lor cosa veruna intende.