Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu/65

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Apri, se a te piú debole
non renda etate il fianco,
se avversa man non scemiti
60il crin canuto e bianco.

Apri. Ove nulla a moverti
pianto o pregar non giova,
mi giovi Amor medesimo,
Amor, eh’ è dio, ti mova.

5r Ch’egli mi guida ed ospite

mi vuol, conosci assai:
quei, ch’egli unir compiacesi,
tu dipartir vorrai?

Ch’altri a sue voglie oppongasi
70soffrir non ha costume.

Trema per te; la vindice
paventa ira del nume.

Arse del figlio Ippolito
Fedra a Teseo rubella;
75Mirra comparse al ciprio

Adon, madre e sorella?

Vinta infiammò Pasifae
per le bovine forme;
la prole empia non tacquesi,
80che in lice usci biforme.

Con peggior pena ei cerchiti
Amor, se ’1 prendi a gioco,
le antiche membra: ei t’agiti
con scelerato foco;

85né l’onda tutta estinguere

dell’oceano il possa:
ardi nud’ ombra, ed ardano
il cener freddo e l’ossa.