Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu/121

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e pattuì col venditore, che chiedeva venticinque ducati per prezzo ed era troppo caro, di dargliene quindici alla mano e di voler essere debitore del resto. Il giorno dopo, quando venne a chiedere i dieci ducati che rimanevano, ricusò di darglieli il Fiorentino: “Abbiamo stabilito, egli disse, che io sarei tuo debitore di dieci ducati; ma se io te li pagassi, non sarei più debitore.”


CLXIV

Facezia di Gonnella saltimbanco.


Gonnella, che fu un saltimbanco molto faceto, promise, per pochi denari, di far diventare indovino un tale di Ferrara il quale desiderava molto questa cosa. Lo fece venire una volta seco in letto, e silenziosamente mandò fuori dal ventre un grande vapore, poi gli disse di mettere la testa sotto le lenzuole; e quegli la mise e la ritrasse tosto pel gran puzzo: “Tu hai fatto un gran peto,” gli disse; e Gonnella: “Paga tosto il tuo denaro, perchè hai indovinato.”


CLXV

Altra facezia di uno che voleva diventare indovino.


Anche un altro gli chiese di diventare indovino: “Con una pillola sola, gli disse, ti farò tale;” e fatta una piccola pillola di sterco, glie la pose in bocca, e quello spuntò fuori pel fetore: “La pillola che mi hai data, gli disse, sa di sterco.” E Gonnella gli rispose che aveva indovinato giustamente e lo richiese del prezzo che avevano stabilito.


CLXVI

Di alcuni prodigi narrati a papa Eugenio.


Quest’anno, d’ottobre, essendo di nuovo venuto il Pontefice a Firenze, si narrò di molti prodigi e da per-