Pagina:Polidori - Il Vampiro, Mattiuzzi, 1831.djvu/31

Da Wikisource.

27

sco, nel quale por nessun motivo un greco avrebbe osato rimanersi dopo il tramonto del sole. Gli descrissero quella situazione come un asilo ove i Vampiri conveniano, onde consumar le loro orgie nefande, e minacciavano le più tremende sventure a colui che si fosse arrischiato di battere durante la notte quel sentiero da essi infestato. Aubrey però non porse orecchio a tali superstiziosi discorsi, e si provò di dileggiare i loro terrori. Ma allorchè gli scorse rabbrividire udendolo farsi giuoco di questi irresistibili poteri infernali, il cui nome solo bastava a far loro gelare il sangue, non disse più. Il mattino seguente mentre stava per lasciare la dimora, onde recarsi solo a compire la meditata escursione, fu sorpreso all’osservare l’aspetto melanconico de’ suoi ospiti, ed afflittissimo nello scorgere che gli scherni, con cui avea mostrato di farsi giuoco di questi orribili demonj, aveano inspirato ne’ loro animi tanto terrore. Quando era presso a partire, Jante corse vicino al cavallo su cui era salito, e lo supplicò fervorosamente di far ritorno pria che la notte concedesse a questi enti di giovarsi de’ loro orrendi poteri; ed ei lo promise. Nondimeno le di lui indagini