Pagina:Polidori - Il Vampiro, Mattiuzzi, 1831.djvu/8

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sa superstizione alcunché svariata si spanse nell’Occidente, e segnatamente in Polonia e ne’ limitrofi paesi. In tutte queste regioni si credea che nell’ore più tarde della notte i Vampiri corressero a succhiare il sangue delle loro vittime, le quali diveniano emaciate, perdevano ogni vigore ed in brevissimo spazio di tempo periano di consunzione; mentre queste umane sanguisughe s’impinguavano a dismisura, le loro vene inturgidivansi in guisa che il sangue sgorgava da tutte le aperture del loro corpo, e dagli stessi pori della cute.

Nel giornale di Londra del Marzo 1732 evvi un singolare racconto di un caso di vampirismo generalmente creduto, che diceasi successo a Madrega. Il Comandante in capo, ed i magistrati di quella città affermarono unanimamente che circa cinque anni addietro un certo Heyduke, nomato Arnoldo Paolo, asserì che a Cassovia sulle frontiere delle Servia Turca era stato tormentato da un Vampiro, ma che avea trovato modo di liberarsi da questo infortunio mangiando un po’ della terra che avea servito di tomba al Vampiro, e stropicciandosi col di lui sangue. Questa precauzione non valse però