Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/159

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della dissimulazione onesta 153


Il cielo i vostri movimenti inizia;
non dico tutti, ma, posto che ’l dica,
lume v’è dato a bene e a malizia,
e libero voler; che, se fatica
ne le prime battaglie del ciel dura,
poi vince tutto, se ben si nutrica.
A maggior forza e a miglior natura
liberi soggiacete; <e> quella cria
la mente in voi, che ’l ciel non ha in sua cura.

VII.

Dell'esercizio, che rende pronto il dissimulare

Da chi ha per non plus ultra le porte delle natie contrade, o che da’ libri non apprende il lungo e ’l lato del mondo, e’ suoi vari costumi, con difficultá si viene al consiglio della dissimulazione; perché in persona cosí molle e poco intendente, riesce molto dura questa pratica, la qual contiene l’esser d’assai e talora parer da poco: è dunque conforme a questo abito chi non s’è tanto ristretto, poiché dal conoscer gli altri nasce quella piena autoritá che l’uomo ha sopra se stesso quando tace a tempo, e riserba pur a tempo, quelle deliberazioni che domane per avventura saranno buone, ed oggi sono perniziose. Chiaro è che ’l viaggio per diversi paesi, come Omero cantò di Ulisse, qui mores hominum multorum vidit et urbes, o l’aver letto ed osservati molti accidenti, è cagion potente a produrre una gentil disposizione di metter freno agli affetti, acciò che non come tiranni, ma come soggetti alla ragione, ed a guisa di ubbidienti cittadini, si contentino ad accommodarsi alla necessitá, della quale disse Orazio:

Durum, sed levius fit patientia
quicquid corrigere est nefas.

Sí che tant’altezza di spirito si accresce per mezzo della vita occupata negli affari del mondo, e nella considerazione del tempo