Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/238

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232 anton giulio brignole sale


i frassini del bosco ercinio si svellessero dalla radice, che al baciar, non che al fiottar dell’onde, gli schiavoni scogli si sfracellassero. E pure, quo die illum senatus deduxerat populus in frusta divisti, in quem quidquid cangeri poterat dii hominesque contulerant, ex eo nihil superfuit, quod carnifex traheret. Quegli, il quale a suo talento dispensava a’ popoli le buone, o ree fortune loro, vide dispensate per le mani degli stessi le proprie carni; quegli ch’era divenuto grande in guisa, che al monarca stesso con la sua grandissima ombra togliea la luce, sol fuggi l’infamia di essere da un boia strascinato perché prima fu da cento mila boi lacerato, sol fuggi lo strazio di essere inghiottito da cani e lupi, perché l’aria e ’l vento col disfarlo in atomi si anticiparono. Quegli, le cui scale poco men salivansi che ginocchioni, misurò, precipitato, le Gemonie col capo inanti. Le sue statue diventarono paiuoli, caldaie, e peggio. I suoi figliuoli, che se non avean di soli e lune il nome, come quei di Antonio e di Cleopatra, avean però da ognuno titoli tutti spiranti Altezza, Maestá, Serenitade, e Luce, furono strozzati dal carnefice; e la misera figliuola, in etá non ancor atta al matrimonio, prima che provar il laccio del manigoldo, provò lo stupro.

Oh Seiano, oh Seiano: e per quai mezzi da sí grande altezza a sí grande abisso? Forse precederon certe sospensioni delle solite dimestichezze fra Tiberio e te: gravitá severa di maniere, guatatura non ridente, porte non piú facili, qual per l’addietro? Succedermi poscia a poco a poco le adorazioni delle turbe sminuite, gli applausi de’ teatri divenuti fiochi, le statue trapassate senza inchini o sberrettamenti, le anticamere sfornite di cortigiani, le scale piú non ondeggianti pe’ foltissimi marosi di chi andava e di chi veniva, fino ad arrivar pian piano a segno di fuggir come appestata, non che il tuo contatto, ma la vista? Furon queste le disposizioni accidentali, che, se veramente possedevi la sostanza nell’amor del tuo padrone, eran pur troppo necessarie per ispogliartene? Ah no: in un dí medesimo al capestro dal diadema, dagli adoratori al manigoldo, dalle vittime sagrificate al sagrificarti come vittima, dal molti-