Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/257

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dal «tacito abburattato» 251


iare il gregge lor commesso, sordo abbian l’orecchio od impietrito il cuore a’ gemiti, che mandati le provincie e i regni sotto il peso insopportabile delle angherie, delle violenze, delle feritadi, delle libidini? Un sol punto? Un punto solo? Folle, mentecatto, scemo; un punto, dissi? Mento: non un punto solo, non di questo divisibil punto alcuna piú notabil parte, qual sarebbe l’Asia, o l’Africa, o l’Europa, non un regno, o una provincia, no, ma quattro mura cascaticcie di un antico castelluccio, pochi palmi di terreno incolto meritan che per l’acquisto loro si faccia tanto. E pe ’l cielo? Per fondarsi seggio su quel cielo, a cui nascemmo e contro cui (miseria nostra) ognor viviamo?

Ditel voi per me, o proscioglitori sacri delle umane colpe, se sul vostro viso udite tutto il giorno dir un bel dí no ad un miserabile digiuno, in ordine ad assolver i peccati loro, quelli che inghiottiron volentieri, per commetterli, vigilie e stenti e ghiacci e fuochi e ferri, se fu bisogno? Ditel voi, custodi degli erari sacri, se di mille ricamate, aurate e ingemmate vesti, onde trionfa il mondo indosso a vane femine, una sola delle men pregiate giunse ad adornar gli altari, sol se dopo di esser logorata da un’etade, o proibita da una prammatica? Ditelo voi, santi, che nelle solennitadi vostre stesse foste in certo modo astretti a militare in pro di Satanasso contro voi medesimi, dite se nelle taverne tracannossi, crapulossi e sulle danze bagordossi tutto il giorno intiero a’ vostri nomi, senza che un sol quarto di ora si adorasse in chiesa le vostre imagini?

Ma mi par di udirvi dire, ch’io vi diedi intenzione di condurvi sopra i monti accavallati col segreto di Luciano, perché vagheggiaste il mondo, e poscia in quella vece io solo son salito in pulpito per predicarvi. Oh come male vi apponete, per vita mia! Altro avreste udito, s’io stimato avessi buono il dimostrarvi, quanto sia dannosa questa nostra mostruosissima disparitale intorno alle faccende del far tutto per lo nulla, nulla pel tutto, col vestir il personaggio di predicatore. Credete voi, ch’io tralasciando il lungamente star su l’ali degli universali, non avrei potuto scendere su gl’individui, e con misura esatta